Rischi nel lavoro ai videoterminali

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Lavoro al computer, le caratteristiche del rischio

Si definisce un lavoratore ai videoterminali un lavoratore che utilizza una attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico ed abituale, per venti ore settimanali, dedotte le pause (art. 175 del D.Lgs. 81/2008). Egli ha una postazione ossia l'insieme delle attrezzature che, insieme allo schermo del computer, vengono utilizzate durante il lavoro (sedia, piano di lavoro, tastiera ecc) che al di là delle ore effettive di lavoro, deve rispettare una serie di requisiti ergonomici per la tutela della salute. Per un lavoratore ai videoterminali, considerati i rischi ai quali è esposto, sono previste una serie di misure atte a tutelarne la salute come la sorveglianza sanitaria, le pause.

Lavoro al videoterminale, i rischi:

  • Disturbi alla vista e agli occhi, causati da eccesso o insufficienza di illuminazione generale, presenza di riflessi da superfici lucide, presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero), luce diretta proveniente dalle finestre o da fonti artificiali non adeguatamente schermate, scarsa definizione dei caratteri dello schermo;
  • Problemi a livello muscolo-scheletrico (gambe, braccia, mani, dita, collo) causati da posizioni di lavoro inadeguate per l'errata scelta e disposizione degli arredi e del videoterminale stesso, posizioni di lavoro fisse o mantenute per tempi prolungati anche in presenza di postazioni di lavoro ben strutturate, movimenti rapidi e ripetitivi delle mani, digitazione o uso del mouse per tempi lunghi;
  • Affaticamento fisico e mentale dovuto a carenze nell'ergonomia cognitiva (usabilità/facilità d'uso) nell'interfaccia elaboratore/uomo, software non adeguato rispetto alla mansione da svolgere, presenza di dispositivi di controllo quantitativo o qualitativo sulla prestazione dei lavoratori;
  • Carenze nell'ambiente di lavoro come spazio insufficiente nella postazione di lavoro, illuminazione non adeguata, rumore o temperatura dei locali non ottimali.

La valutazione del rischio (vdt)

Il datore di lavoro ha l'obbligo di verificare l'eventuale presenza, sia nella postazione che nei locali di lavoro, delle cause descritte al punto precedente, valutare il livello (probabilità e gravità) dei rischi ai differenti livelli (occhi, muscolo-scheletrici, stress, ambiente di lavoro) ed adottare tempestivamente le misure di prevenzione-protezione adeguate per eliminare i rischi alla fonte.

Le misure di prevenzione

Il datore di lavoro si deve impegnare adottare una serie di misure al fine di ridurre i rischi connessi all'attività di lavoro al videoterminale. Per ridurre i rischi di disturbi agli occhi:

  • Se l'illuminazione è naturale le tende alle finestre devono essere di colore tendente al bianco e di spessore sufficiente a filtrare la luce solare, lo schermo deve essere posizionato lateralmente alle finestre per evitare l'abbagliamento e riflessi sullo schermo, il piano di lavoro deve essere di colore grigio chiaro.
  • Se l'illuminazione è artificiale deve essere di intensità regolabile tra 300 lux (lettura da schermo) e 500 lux (lettura da carta), le lampade non devono essere installate sulla verticale del posto di lavoro.
  • I lavoratori devono essere dotati di uno schermo con una definizione ottimale dei caratteri e delle immagini, di dimensioni adeguate per evitare di essere costretti a ridurre la dimensione dei caratteri per avere una schermata con un senso compiuto.
  • Il datore di lavoro deve fornire a sue spese ai videoterminalisti i dispositivi speciali di correzione visiva, in funzione dell'attività svolta, quando l'esito delle visite evidenzi la necessità e non sia possibile utilizzare i dispositivi normali di correzione

Per ridurre i problemi a livello muscolo-scheletrico (gambe, braccia, mani, dita, collo) è necessario dotare i lavoratori di una postazione di lavoro con struttura ergonomica per assumere una posizione corretta di fronte al video, con i piedi ben poggiati a terra e la schiena che aderisce alla sedia nel tratto lombare:

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  • Durante la digitazione tenere gli avambracci poggiati sul piano di lavoro.
  • Evitare di tenere posizioni fisse per tempi prolungati, se possibile eseguire esercizi di rilassamento (collo, schiena, arti superiori e inferiori).
  • Utilizzare un poggiapiedi per permettere una postura ergonomica dell'intero corpo del lavoratore.
  • Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio, deve essere stabile e di altezza fissa o regolabile indicativamente fra i 70 e 80 cm, deve avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento degli arti inferiori e del sedile.
  • Il sedile di lavoro deve essere stabile, a cinque razze, permettere all'utilizzatore una certa liberta` di movimento ed una posizione comoda, regolabile in altezza e con uno schienale regolabile e facilmente inclinabile.
  • La tastiera deve essere indipendente dagli altri componenti, inclinabile rispetto al piano di lavoro, possedere un bordo anteriore sottile al fine di permettere un corretto appoggio del polso sul tavolo, possedere una superficie opaca al fine di evitare possibili riflessi fastidiosi per l'operatore, deve essere posizionata frontalmente allo schermo ad una distanza dal bordo della scrivania per permettere l'appoggio dei gomiti sul tavolo. I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro.
  • Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile.
  • I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una grandezza sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sullo schermo deve essere stabile; la luminosità ed il contrasto tra i caratteri devono poter essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e posizionato in modo da permettere di guardare lontano. Il margine superiore dell'apparecchio non deve essere ad un livello più elevato dell'occhio dell'utilizzatore, al fine di non causare indebiti movimenti di estensione del collo. La distanza ideale tra gli occhi dell'operatore e lo schermo è di 50 - 70 cm.

Per prevenire problemi di affaticamento mentale e stress il datore di lavoro deve verificare, prima di tutto, che il livello di conoscenze del lavoratore, grazie alla formazione ricevuta, sia adeguato rispetto a quelle richieste dal software utilizzato.

In ogni caso l'interfaccia elaboratore/uomo (e in particolare il software) deve essere adeguato rispetto alla mansione da svolgere, di facile uso ed adeguato al livello di conoscenza-esperienza dell'utilizzatore, deve essere strutturato in modo tale da fornire ai lavoratori indicazioni comprensibili sul corretto svolgimento dell'attività. I sistemi devono fornire l'informazione in un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori.

Il lavoro deve essere organizzato in maniera tale da garantire pause di 15 minuti ogni 120 di applicazione continuativa al videoterminale, laddove il medico competente ne ravvisi la necessità possono essere stabilite a livello individuale.

I lavoratori ai videoterminali sono sottoposti a sorveglianza sanitaria con particolare riferimento ai rischi per la vista e per gli occhi e per l'apparato muscolo-scheletrico. Le visite mediche periodiche, fatti salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, sono a cadenza biennale, per i lavoratori classificati idonei con prescrizioni o limitazioni e per coloro che hanno compiuto il cinquantesimo anno di età`, quinquennale, negli altri casi.

La verifica della correttezza del Documento di Valutazione dei Rischi aziendale

La verifica del DVR sui lavori ai videoterminali è abbastanza semplice: è sufficiente fare un confronto tra quanto descritto a livello di struttura delle postazioni ai videoterminali e modalità di lavoro e la realtà effettiva. Per tutti gli aspetti che non corrispondono ai requisiti descritti nel paragrafo precedente (misure di prevenzione) bisogna richiedere, in forma scritta, al datore di lavoro di adottare le misure necessarie per al tutela della salute. La capacità di verificare la coerenza della valutazione dei fattori di rischio indicati nel documento con i dati riscontrati sul campo è molto importante perché molto spesso le analisi sono effettuate dai tecnici che si basano su dati forniti dai responsabili che possono non corrispondere alla realtà lavorativa.