Attività con movimenti ripetitivi degli arti superiori

Attività con movimenti ripetitivi

Le caratteristiche del rischio muscolo scheletrico

Le malattie muscolo scheletriche da sovraccarico biomeccanico a carico dei segmenti articolari delle braccia (mano, polso gomito, spalla) sono molto diffuse nel settore manifatturiero e, in particolare, tra i lavoratori/lavoratrici delle linee di montaggio e assemblaggio. Queste patologie si possono verificare quando si effettuano compiti ciclici e ripetitivi in cui si movimentano carichi leggeri (inferiori a 3 kg) con una certa velocità.

Le patologie sono causate dal fatto che l'esecuzione della stessa sequenza di azioni comporta anche la stessa sequenza di movimenti delle articolazioni delle braccia (polso, gomito, spalla) con il conseguente rischio di sovraccarico biomeccanico, in quanto le strutture delle articolazioni delle braccia (tendini, vasi sanguigni, nervi ecc) sono "progettate" per effettuare dei movimenti con una soglia limite di velocità/durata/forza. Superata tale soglia i tendini si infiammano, aumentano di volume ed esercitano una pressione sui nervi e sui vasi sanguigni: si crea, cioè, una situazione di sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Se la situazione di sovraccarico si protrae nel tempo, si verificano prima dei sintomi dolorosi (formicolii ecc) e, in seguito, delle vere e proprie patologie che comportano anche la riduzione della capacità funzionale delle braccia. I rischi di patologie alle braccia sono strettamente connessi con l'intensità dei ritmi produttivi e con le caratteristiche dell'organizzazione del lavoro. Le misure di prevenzione di queste malattie, quindi, incidono direttamente anche sulla fatica psichico-fisica di lavoratrici e lavoratori.

La valutazione del rischio (movimenti ripetitivi)

Per l'analisi di questa tipologia di rischio esistono metodologie differenti; nel marzo 2007 tuttavia, è stata emanata una norma (ISO 11228/3) che definisce degli standard di riferimento ed indica come metodologia da utilizzare quella elaborata dall'Istituto di Ergonomia della postura del movimento (EPM) denominata OCRA.

Poiché l'analisi dei rischi da movimenti ripetitivi è abbastanza complessa, e richiede un livello di formazione approfondita, ci limiteremo a fornire solo alcuni elementi chiave di conoscenza. Il livello di rischio per un lavoratore/lavoratrice viene analizzato per un singolo compito o fase lavorativa e dipende dall'incrocio dei seguenti fattori:

  • La frequenza delle azioni (o movimenti) tecniche elementari al minuto di ciascun braccio (es: raggiungere, muovere, afferrare, piazzare, posizionare, estrarre, infilare, sfilare, spingere, tirare, rilasciare, azionare, piegare, curvare, schiacciare, ruotare, girare-avvitare);
  • La postura: l'assunzione di posture a rischio (con la mano, il polso, il gomito, la spalla) e la loro durata (in % in un singolo compito o ciclo);
  • La forza: Il giudizio del lavoratore - lavoratrice sul livello di forza applicata (e la sua durata in % in un singolo compito o ciclo) secondo dei valori della scala di Borg (da 0 assente a massimo 10);
  • La carenza del tempo di recupero: il numero di ore senza pause di almeno 10 minuti in una singola ora presenti in un turno;
  • La durata netta dei compiti ripetitivi in un turno di lavoro.

Le fasi previste per la valutazione del rischio nelle fasi di lavoro con MMC:

  • Si rilevano, con filmati ed interviste a lavoratori, i dati relativi ai singoli fattori di rischio;
  • Si assegnano ai singoli fattori di rischio, sulla base dei valori rilevati, gli indici previsti dalla tabella Ocra;
  • Si moltiplica il valore standard OCRA del fattore frequenza azioni/minuto(30 az/min) con ognuno dei valori ottenuti al punto 2: si ottiene così il valore della frequenza azioni/minuto raccomandata da OCRA per la fase di lavoro analizzata;
  • Si divide il valore della frequenza azioni/minuto reale (effettuata dal lavoratore) con quella raccomandata: si ottiene così l'indice di rischio finale.

Tabella dei valori dell'indice di rischio OCRA index:

Fino a 2,2 - verde: rischio assente-lieve

2,3-3,5 - giallo: rischio medio

Oltre 3,5 - rosso: rischio elevato

Per i lavoratori e le lavoratrici esposti ad un livello di rischio maggiore di 2,3 bisogna attuare la sorveglianza sanitaria.

Le misure di prevenzione per le attività con movimenti ripetuti

Per ridurre il livello di rischio di patologie alle articolazioni degli arti superiori bisogna agire sui singoli fattori di rischio (frequenza azioni/minuto, forza applicata, posture ecc). Le misure di prevenzione si suddividono in 3 tipologie:

  • Modifiche sulla struttura della postazione di lavoro: disposizione ottimale del posto di lavoro, degli arredi, del lay-out, la scelta di strumenti di lavoro ergonomici. Questi interventi tendono ridurre i fattori di rischio quali posture movimenti incongrui, compressioni degli arti superiori, l'uso della forza.
  • Modifiche sull'organizzazione del lavoro, progettazione ergonomica del lavoro: riduzione della velocità dei ritmi di lavoro, aumento del numero di addetti sulle linee di montaggio, aumento del numero di pause, rotazione delle mansioni. Questi interventi tendono ridurre i fattori di rischio legati alla frequenza azioni/minuto, carenze di pause e durata netta di esecuzione dei compiti ripetitivi in un turno di lavoro.
  • Formazione e addestramento del lavoratore: gli interventi formativi sono complementari ai precedenti e si propongono di informare e formare i lavoratori sui rischi presenti e sulle modalità di operare più corrette per la salvaguardia della salute.

Importante: con i dati relativi ai parametri descritti si calcola l'indice di rischio di una postazione di lavoro (al di là del soggetto che ci lavora); per calcolare, invece, l'indice di rischio a cui è esposto un singolo lavoratore/lavoratrice bisogna definire dettagliatamente le fasi di lavoro ripetitive che effettua nel turno e la loro durata.

La verifica della correttezza del Documento di Valutazione dei Rischi aziendale

I DVR del rischio da movimenti ripetitivi sono più difficili da analizzare rispetto a quelli relativi alle attività con movimentazione manuale dei carichi in quanto il calcolo dei singoli fattori di rischio, con la necessità in alcuni casi di effettuare dei filmati da analizzare al computer, è più articolato. Per verificarne la correttezza è indispensabile una formazione minima, ma è necessario in quanto la verifica diretta sul campo, è molto importante perché molto spesso le analisi sono effettuate dai tecnici che si basano su dati forniti dai responsabili che possono non corrispondere alla realtà lavorativa.