Morti in agricoltura e caldo: agire subito per fermare la strage

Inviato da iside il Gio, 07/08/2021 - 14:13
Morti in agricoltura e caldo

Il decesso del giovane bracciante Camara Fatamadi, avvenuto nelle campagne del brindisino a fine giugno a causa del caldo e dei turni di lavoro massacranti, ha acceso di nuovo i riflettori sulle condizioni di lavoro dei lavoratori agricoli. Non bastano, infatti, i tanti decessi a causa del ribaltamento di trattori, come l’ultimo avvenuto qualche giorno fa a Mentana in provincia di Roma, perché troppo spesso i mezzi non sono dotati delle misure di sicurezza; né le decine di vittime della strada, investiti mentre tornano dai campi magari a piedi o in bicicletta, su strade di campagna non illuminate, quando non direttamente ammassati in furgoncini ben oltre la capienza consentita: con l’ondata di caldo estivo si aggiungono anche le morti per le troppe ore passate sotto il sole cocente.

Come Rete Iside Onlus abbiamo già appoggiato la richiesta di maggiori pause, anche a causa dell’utilizzo di DPI contro il contagio da Covid, portata avanti dall’Unione Sindacale di Base. Nel caso dei lavoratori agricoli è necessario prendere provvedimenti analoghi a quello della Regione Puglia, che ha vietato il lavoro nei campi nelle ore più calde; ci uniamo quindi di nuovo ad USB, che ha richiesto provvedimenti analoghi già nelle regioni Sicilia e Lazio, nel chiedere il rispetto del diritto a lavorare in sicurezza per tutti i braccianti agricoli, che troppo spesso sono costretti in situazioni di estrema marginalità sociale.

 

Rete Iside Onlus