Morte nei porti italiani: due lavoratori uccisi in 24 ore a Trieste ed a Civitavecchia

Inviato da iside il Ven, 02/10/2023 - 14:32
Morte nei porti italiani

Continuano i decessi negli scali portuali del nostro paese: nella giornata di giovedì 9, al molo VII del porto di Trieste, ha perso la vita annegato Paolo Borselli di 58 anni dopo essere caduto in mare con il carrello elevatore che stava manovrando, mentre nella mattina di venerdì 10 a Civitavecchia Alberto Motta, di 29 anni, è rimasto ucciso da un container che stava movimentando con il muletto.

Da tempo Rete Iside denuncia la situazione di scarsissima tutela sul fronte salute e sicurezza negli scali portuali, insieme ad USB Mari e Porti. Il lavoro portuale, come tutto il settore della movimentazione merci, è rischioso ed usurante; a questo si aggiungono spazi a rischio non delimitati, misure di sicurezza aggirate e turni di lavoro massacranti che mettono a serio rischio la vita di chi lavora.

È ora di fermare la strage: Rete Iside appoggia le mobilitazioni dei lavoratori portuali, che devono poter tutelare la loro salute anche tramite l’indizione di scioperi come fatto nel porto di Civitavecchia. Ribadiamo, inoltre, come tramite l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro si possa finalmente porre un limite alle morti sul lavoro, ponendo uno strumento di deterrenza reale contro chi taglia le misure che servono a salvare vite.

Per il prossimo 25 febbraio è prevista una manifestazione contro la Guerra dei portuali a Genova, siamo convinti che l’unica battaglia che deve essere combattuta è quella per la salute e la sicurezza: diciamo quindi basta con forza alla movimentazione di materiale bellico negli scali portuali. Per questo Rete Iside appoggia la manifestazione del 25 febbraio e ogni iniziativa presa a tutela delle vite di chi lavora.

Rete Iside Onlus