Lavoratore migrante scomparso in Sicilia: in che condizioni era costretto a lavorare Douda Diane?

Inviato da iside il Lun, 07/11/2022 - 18:07
Lavoratore migrante scomparso in Sicilia: in che condizioni era costretto a lavorare Douda Diane?

Apprendiamo dalla segnalazione di USB Ragusa della scomparsa di Douda Diane, lavoratore migrante ivoriano di 37 anni: gli amici e gli altri operatori del centro Medintegra di Acate, presso il quale era mediatore, non hanno sue notizie da sabato 2 luglio.

L’Unione Sindacale di Base denuncia come Douda Diane, il giorno della sua scomparsa, stava lavorando dentro una betoniera, rimuovendo residui di cemento con un martello pneumatico e con una mascherina chirurgica come unico dispositivo di protezione. Il lavoratore è riuscito a documentare il tutto con un video, dove si vedono perfettamente le condizioni di lavoro indecenti cui era costretto a sottostare.

Nel nostro paese vivono migliaia di lavoratori migranti che, come Douda, sono spesso alla ricerca di lavoretti per poter guadagnare qualche soldo in più rispetto ai salari da fame che percepiscono quando impiegati in agricoltura o alle elemosine dello scarno sistema dell’accoglienza italiano. Abbiamo avuto modo di parlare delle condizioni di sfruttamento dei lavoratori migranti nella fascia trasformata del ragusano, dove si trova Acate, in una puntata di Radio Tam Tam. Allo stesso modo abbiamo più volte denunciato la precarietà abitativa e le condizioni di lavoro che migliaia di uomini e donne sono costretti a sopportare nelle periferie agricole d’Italia, resi invisibili dalla politica, truffati da interventi propagandistici come la cosiddetta sanatoria Bellanova, colpiti da razzismo istituzionale e discriminazione sul lavoro.

I lavoratori migranti, che si spaccano la schiena nei campi e nei cantieri per garantire il profitto di pochi sfruttatori senza scrupoli, troppo spesso si trovano di fronte al ricatto del lavoro in nero, dove non esistono tutele per la salute e per la sicurezza.

Come Rete Iside Onlus ci uniamo alle voci che chiedono notizie e indagini sulla scomparsa di Douda, ci stringiamo in solidarietà alla moglie e alla figlia che lo aspettano in Costa d’Avorio. Appoggiamo le mobilitazioni dei lavoratori migranti del Ragusano e di USB, che hanno manifestato già domenica 10 ad Acate e hanno chiamato sciopero per venerdì 17 se non ci saranno riscontri da parte delle istituzioni che ritardano nelle ricerche di Douda.

L’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, sul quale abbiamo presentato una proposta di legge alla Camera insieme ad USB e ManifestA, porrebbe finalmente un deterrente per coloro che speculano sulla vita di chi lavora, ignorando le misure di sicurezza anche più elementare: in questo modo si migliorerebbero le condizioni di vita sia di tutti i lavoratori, italiani e migranti.

Rete Iside Onlus