Laila come Luana, muore schiacciata da macchinario con misure di sicurezza inadeguate: basta omicidi sul lavoro

Inviato da iside il Mer, 08/04/2021 - 13:42
muore schiacciata da macchinario con misure di sicurezza inadeguate

Nella mattina di Martedì 3 agosto un'operaia quarantenne della dita di packing Bombonette, specializzata nell’imballaggio di alimenti e che si trova a Camposanto in Provincia di Modena, è morta dopo essere rimasta incastrata nel macchinario in cui lavorava.


L’operaia, di nome Laila El Harim, che era impiegata nell’azienda da appena due mesi e stava lavorando ad una fustellatrice, un macchinario per il trattamento della carta, lascia una figlia di 4 anni ed un compagno; dalle prime ricostruzioni sembra che sia stata schiacciata dalla macchina, ancora in funzione mentre eseguiva un controllo. 


La ditta per la quale lavorava è un’azienda in crescita, che ha aperto un altro stabilimento a poca distanza da quello in cui si è verificato il fatto. Tragica la somiglianza con gli eventi che hanno portato alla morte di Luana D’Orazio pochi mesi fa nel pratese, nel caso della giovane deceduta in toscana le misure di sicurezza erano state disattivate per aumentare la produttività a scapito della salute dei lavoratori: in ogni macchinario, infatti, l’accesso a parti pericolose mentre è in funzione dovrebbe essere resa impossibile dai sistemi di sicurezza. Quanto emerso dalla relazione degli ispettori del lavoro modenesi, ovvero che la fustellatrice non fosse dotata di un sistema di blocco automatico ma soltanto di un meccanismo manuale, pare confermare la nostra interpretazione: delle misure di sicurezza sono state di nuovo aggirate per non fermare le macchine, causando la morte dell’operaia.


In attesa che le indagini forniscano maggiori elementi ci sentiamo di esprimere la nostra massima solidarietà ai parenti di Laila ed ai suoi colleghi; da troppo tempo, infatti, molte ditte del settore privato vedono nella sicurezza solo un costo da ridurre in favore dei profitti. 


Se, come sembra, questo si confermerà come l’ennesimo caso di omicidio sul lavoro ci chiediamo perché, non ostante le centinaia di decessi avvenuti nel mondo del lavoro in questi mesi, ancora non sia stata presa una contromisura legislativa adeguata. La nostra proposta di istituire il reato di omicidio sul lavoro va in questo senso: obbligare la parte padronale a prendere le contromisure necessarie per la protezione dei propri dipendenti, se non verrà presa un’iniziativa del genere, purtroppo, i morti sul lavoro sono destinati ad aumentare.

Rete Iside Onlus