I lavoratori migranti, in Italia, vengono sfruttati nei campi e sono costantemente marginalizzati, come se non esistessero. La politica e la classe imprenditoriale vedono nei lavoratori di origine straniera soltanto braccia da sfruttare, a buon mercato e sotto costante ricatto.
Il caporalato, il razzismo, lo sfruttamento e i rischi per la salute sono parte integrante della realtà che i lavoratori migranti si trovano ad affrontare una volta arrivati in Italia. In fuga dalla guerra o dalla povertà, spesso dopo aver attraversato il deserto, subito terribili torture e privazione della propria libertà nei lager libici e rischiato di morire in mare, le persone migranti si trovano invischiati nel girone dantesco della burocrazia: tra richieste di protezione internazionale, permessi di soggiorno e contratti di lavoro è difficilissimo riuscire a regolarizzare la propria posizione in Italia.
Rete Iside, grazie al 5xMille, finanzia attività di formazione e approfondimento per i lavoratori stranieri nel nostro Paese. Conoscere, infatti, è il primo strumento per rivendicare i propri diritti.