Trasporto pubblico a rischio contagio, come spostarsi in sicurezza: le nostre proposte

Inviato da iside il Mer, 10/14/2020 - 10:32
trasporti a rischio contagio le nostre proposte

Nelle settimane scorse sono state tante le segnalazioni di disagi e di affollamento nel trasporto pubblico locale, nella difficile ed imprevedibile situazione della pandemia da Covid 19 la sicurezza di lavoratori ed utenti dello stesso diventa un nodo fondamentale da risolvere, soprattutto dopo la riapertura delle scuole. L'allentarsi della situazione pandemica degli scorsi mesi ha causato anche un abbassamento delle attenzioni nel settore del trasporto pubblico locale, messo sotto stress dalla ripartenza scolastica, dagli scarsi finanziamenti pubblici e dalle pressioni delle ditte appaltatrici private. Quali sarebbero, quindi, le misure da prendere per potersi spostare in sicurezza, oltre all'aumento delle corse già invocato dal direttore dello spallanzani nelle settimane scorse?

Isolamento in caso i lavoratori vengano a contatto con un positivo

Sembra banale, ma non lo è: i lavoratori che vengano a contatto con una persona positiva al Covid-19 devono essere isolati e messi in quarantena, fino a che non vengano effettuati tamponi molecolari che ne confermino la negatività. È infatti di alcuni giorni fa la notizia che, non ostante fossero venuti a contatto con un collega risultato poi positivo al tampone, alcuni lavoratori di Busitaila – Sita Nord non sono stati messi in quarantena dal servizio sanitario competente perché “operatori di un servizio pubblico essenziale” e veniva semplicemente indicato loro di dotarsi di tutte le cautele del caso per non diffondere un eventuale contagio nella popolazione, quali DPI, mascherine e igiene delle mani. Questi fatti, denunciati dalla USB che ringraziamo per la segnalazione, sono avvenuti in Umbria mettendo a rischio la salute di lavoratori ed utenti; ci teniamo quindi a sottolineare come, in caso di positività, l'unica misura possibile per evitare ulteriori contagi sia la quarantena.

Evitare il sovraffollamento dei mezzi per garantire il distanziamento

Il sovraffollamento dei mezzi è di sicuro uno dei principali problemi da risolvere in questa fase, l'unico modo è garantire un servizio che abbia un adeguato numero di mezzi messi a disposizione a seconda del flusso di passeggeri; in modo da mantenere rapporto tra corse ed utenza, quindi, è necessario aumentare i mezzi negli orari di massimo afflusso.
Ad oggi il datore di lavoro ha la possibilità di aumentare la capienza dei mezzi fino all'80%, stando al Dpcm  del 7 settembre (allegati 15-16): una misura secondo noi inadeguata a garantire la sicurezza di lavoratori ed utenti, ma deve essere in grado di dimostrare che è impossibilitato a offrire un servizio adeguato. In questo caso, è bene precisarlo, il datore di lavoro si assume la responsabilità di ridurre le misure di prevenzione del contagio. È opportuno, in un simile frangente, che vengano attuate misure di compensazione, come un'adeguata areazione dei mezzi, preferibilmente in modo “naturale” tramite finestrini ed oblò ma anche in modo “forzato” tramite impianto di areazione senza riciclo dell'aria. Ugualmente importante è adottare una cartellonistica che possa indicare dove sedersi, interdicendo i posti dove invece non è possibile, così come la modalità corretta di indossare la mascherina: se un passeggero non la indossa il conducente può anche fermarsi e farlo scendere.

Garantire il distanziamento alle fermate

Anche le fermate, soprattutto quelle maggiormente frequentate, sono un punto da attenzionare per poter adottare delle misure anticontagio efficaci; anche qua raccomandiamo una cartellonistica che possa indicare i comportamenti corretti, come il non prendere i mezzi pubblici se si hanno febbre o altri sintomi influenzali, il mantenimento del distanziamento interpersonale e l'igienizzazione frequente delle mani. Come misura di ulteriore sicurezza l'azienda potrebbe inviare del personale autorizzato nelle fermate di maggior afflusso per informare e sensibilizzare l'utenza sui comportamenti corretti da seguire.

Aggiornamento della Valutazione dei Rischi e formazione dei lavoratori

Tutte le aziende del TPL dovrebbero aggiornare la Valutazione dei Rischi ai sensi degli art. 17-28-29-271 del dlgs 81/08 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro), in questo modo sarà possibile rilevare il livello di rischio contagio dei singoli lavoratori a seconda della loro specifica attività. Inoltre tutti i lavoratori devono essere messi al corrente delle misure adottate per la prevenzione del rischio contagio in azienda, ricordando come stando al decreto legge n. 6 del 23 febbraio (Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19) delega al datore di lavoro l'attuazione delle misure fornendo solo delle linee generali.
Una volta comprese le misure messe in atto in azienda sarà poi importante mettere in atto adeguati corsi di formazione ed addestramento sugli specifici rischi connessi alla propria mansione e sul corretto utilizzo dei DPI.

Dispositivi di Protezione Individuali e pause

I DPI a norma, ai sensi dell'articolo 76 del Dlgs 81/08, sono quelli certificati ai sensi della norma EN 149 e con filtri di classe di protezione FFP2 e FFP3. Se sono state adottate misure strutturali adeguate possono essere utilizzate mascherine chirurgiche, marcate CE o che siano state validate da Inail o ISS. Questi dispositivi sono utilizzabili per un solo turno e devono essere sostituite, in particolare nel caso delle mascherine chirurgiche che devono essere fornite almeno due per turno. Nell'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e filtranti respiratori, che provocano una resistenza al normale flusso d'aria, è opportuno considerare anche lo stress ad essi connesso: per questo anche le pause necessarie al lavoratore devono essere adeguate. Nel caso degli autisti, ad esempio, possono essere garantite tali pause aumentando la sosta ai capolinea.

Pareti divisorie trasparenti per delimitare la postazione di guida

Per evitare che gli autisti siano a contatto con passeggeri, ovvero ad una distanza inferiore a 2 metri, è opportuno istallare delle pareti divisorie trasparenti. In alcuni autobus più recenti queste sono già presenti, ma devono rispettare questo principio di distanziamento interpersonale tra il lavoratore e l'utente per poter essere efficaci: devono essere alte almeno 1,8 metri e devono poter chiudere fino alla porta anteriore del veicolo. Negli autobus più vecchi questo tipo di misura è comunque necessaria e deve essere installata in tempi celeri, se questo non è stato ancora possibile si può ricorrere ad un sistema di segnalazioni per far si che l'area di guida venga separata da quella utilizzata dai passeggeri. L'area, quindi, deve essere delimitata ed opportunamente segnalata la distanza di 2 metri da tenere dal conducente e la porta anteriore del mezzo deve essere chiusa all'utenza.

 

Pulizia ed sanificazione dei mezzi ed erogatori di gel igienizzante

Un nodo centrale è quello della sanificazione del mezzo, in particolare per la postazione di guida questa deve essere quotidiana, soprattutto in caso di avvicendamenti. Inoltre anche i locali dell'azienda devono poter essere sanificati con una certa regolarità, con particolare attenzione ai servizi igienici. Se i lavori di pulizia e sanificazione vengono appaltati ad un azienda esterna è fondamentale che il datore di lavoro della stessa fornisca gli adeguati DPI agli addetti: mascherine FFP2/FFP3, guanti e se necessario occhiali di protezione. È opportuno redarre giornalmente un foglio di via/marcia di ogni veicolo, in modo che i lavoratori, così come gli RLS e i delegati sindacali, possano controllare l'effettiva sanificazione dei mezzi.
Sui mezzi, inoltre, è opportuno che siano presenti degli erogatori di gel igienizzante; questi devono essere in posizioni e numero sufficiente per poter essere utilizzati sia dai passeggeri che dai lavoratori, ad esempio uno deve essere almeno a 1,5/2 metri di distanza dalla postazione dell'autista.
 
Ci teniamo inoltre a sottolineare come, in una situazione di eventuale quarantena o altre misure che possano pregiudicare la presenza del lavoratore, il datore di lavoro deve poter garantire a questo un adeguata retribuzione, proprio in virtù della natura di un servizio essenziale per la popolazione come quello del trasporto pubblico locale.


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