Un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Piacenza ha portato alla luce una fitta rete composta di dipendenti pubblici, imprenditori e professionisti impegnati in uno scambio criminale di favori e regali. Gli imprenditori locali godevano infatti di numerosi contatti, alcuni dei quali anche interni all’AUSL di Piacenza, a cui chiedere false certificazioni o interventi in caso di infortuni sul posto di lavoro in cambio di favori personali o regali come vini pregiati o biglietti per lo stadio. Chissà quanti i casi di infortunio di lavoratori prontamente “coperti” da questi professionisti della corruzione e quante responsabilità di imprenditori mai realmente assegnate.
Questi soggetti, in molti casi facenti parte anche di amministrazioni pubbliche, con il loro sporco lavoro hanno di fatto favorito, negli anni, la prassi quotidiana secondo cui gli imprenditori possono, senza alcuna ripercussione, continuare a tagliare sui dispositivi di sicurezza per accrescere i loro profitti, ma mettendo a rischio la salute e la vita stessa di lavoratori e lavoratrici.
Una maggiore rigidità delle amministrazioni deputate al controllo e alla certificazione del rispetto delle norme di sicurezza e della valutazione del rischio, così come la previsione di una nuova fattispecie di reato specifico sulle morti e lesioni gravi sul lavoro possono essere dei meccanismi decisivi nella prevenzione di morti ed infortuni, così come elementi di deterrenza nei confronti di chi vuole giocare con la vita di lavoratori e lavoratrici.