Ristrutturazione edifici: imprese e banche incassano mentre gli operai muoiono

Inviato da iside il Lun, 12/20/2021 - 14:00
Imprese e banche incassano mentre gli operai muoiono

Il caso dei tre operai deceduti a seguito del crollo di una gru sulla quale stavano operando a Torino nella mattina di sabato 18 dicembre è, purtroppo, solo l’ultimo episodio di una vera e propria strage che si sta perpetuando da mesi nei cantieri edili italiani.

A seguito delle iniezioni di fondi da parte del governo per le ristrutturazioni, come il Superbonus al 110%, le aziende del settore sono diventate a dir poco ingorde di cantieri. Questo ha provocato il vertiginoso aumento di appalti e subappalti, finalizzati all’accaparramento da parte delle ditte di pezzi di mercato sempre maggiori. Le aziende e i finanziatori non si fanno scrupoli a prendere più lavori di quelli che sarebbero normalmente in grado di sostenere, ma a farne le spese sono esclusivamente gli operai: questi si trovano a dover lavorare nel minor tempo possibile, aumentando in questo modo esponenzialmente le possibilità di infortuni anche gravi e mortali. La velocità è diventata un mantra anche nei lavori più complessi e pericolosi, come il montaggio di ponteggi e l’utilizzo delle gru.

La strage di sabato 18 è avvenuta in questo contesto; nelle aziende edili le misure di sicurezza vengono costantemente ignorate, i ritmi di lavoro si alzano a causa dei tanti cantieri presi in carico dalle ditte, si moltiplicano gli appalti e i subappalti rendendo impossibile ogni controllo sulla sicurezza. Da tempo sosteniamo come, a seguito dei tagli al sistema pubblico, le figure preposte al controllo e con funzioni ispettive siano dotati di sempre minori strumenti di intervento.

Chi controlla che nei progetti di ristrutturazione siano stati fatti i giusti investimenti a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori?

Solo una legge che preveda l’introduzione del reato di Omicidio sul Lavoro può impedire nuove stragi come quella di sabato 18, solo con uno strumento di deterrenza adeguato, infatti, si potrà costringere la parte imprenditoriale a prendere tutte le contromisure necessarie a tutelare la salute e la sicurezza di chi lavora.

Rete Iside Onlus