Riders: il compenso per consegna uccide, introduciamo il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro

Inviato da iside il Ven, 05/12/2023 - 12:22
Riders: il compenso per consegna uccide

Il lavoro del rider presenta vari rischi, ma è un settore in continua espansione e che ha toccato il suo apice durante la pandemia. La viabilità, il traffico e lo stato delle strade già di per sé mettono a rischio la vita di chi si occupa di consegne a domicilio. A questo si devono unire gli orari serali in cui spesso sono costretti ad operare i rider e le condizioni meteo, ma il principale problema di questa professione rimane il compenso per consegna. Solo alcune aziende, infatti, retribuiscono su base oraria i loro dipendenti.

Parliamo di vero e proprio lavoro a cottimo contemporaneo: i rider devono cumulare sempre più consegne per un unico turno di lavoro per ricevere una retribuzione adeguata, prendendosi maggiori rischi e spesso infortunandosi gravemente e morendo in incidenti stradali. In particolare subiscono questo trattamento i lavoratori che operano per conto delle grandi catene multinazionali del delivery, che continuano ad utilizzare algoritmo e classifiche per assegnare le consegne stesse: un circolo vizioso di concorrenza che porta a fare sempre più consegne in minor tempo possibile per poterne aver assegnate altre ancora.

Rete Iside da anni denuncia questa situazione di sfruttamento e mancanza dei più basilari diritti, la precarietà intrinseca a questo meccanismo è la diretta causa delle morti e degli infortuni. Continuiamo la nostra campagna per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro che potrebbe essere, finalmente, un deterrente per coloro che speculano sulla pelle dei lavoratori, come le grandi multinazionali del delivery.