Radio Tam Tam puntata del 23/11: diritto alla casa!

Inviato da iside il Ven, 11/26/2021 - 11:40
Radio Tam Tam puntata del 23/11: diritto alla casa!

Nella consueta puntata del martedì di Radio Tam Tam, condotta da Alessandro e Jacouba dall’Abruzzo, abbiamo affrontato un tema fondamentale come quello del diritto all’abitare. Con noi si sono collegati i compagni di Asia USB e dei movimenti di lotta per la casa, con Angelo Fascetti ed Osvaldo Costantini da Roma e Francesco Castelgrande da Venosa.

Abbiamo immediatamente affrontato il tema dell’articolo 5 del decreto Renzi Lupi, una norma estremamente discriminatoria che esclude dalla residenza gli abitanti delle occupazioni abitative, non potendo accedere al servizio sanitario nazionale o avere accesso al diritto di voto. A causa della pandemia questa situazione ha creato gravissimi problemi, non permettendo ad esempio di accedere ai tamponi se non al pronto soccorso.

Per i lavoratori migranti è sempre molto difficile riuscire ad ottenere un contratto di affitto, sia a causa dei redditi bassi e dei pregiudizi da parte dei proprietari. Il tema della casa per i migranti quindi è decisamene delicato, a Roma attraverso le occupazioni abitative si è rotto in parte l’isolamento delle famiglie e dei lavoratori migranti, mentre nelle campagne la situazione rimane drammatica con le grandi baraccopoli e i ghetti dove tanti sono costretti a vivere. Proprio per i braccianti è stato fatto un piano di edilizia pubblica in passato, oggi invece si sta tornando indietro su tutti i fronti.

L’articolo 5 della legge Renzi Lupi è utilizzato come arma di ricatto nei confronti di tutti i lavoratori migranti: impedisce l’accesso ai documenti e al rinnovo del permesso di soggiorno, costringendo migliaia di persone in situazione di illegalità. Il diritto alla casa quindi è fondamentale, lottare per questo è importane come la lotta al caporalato e allo sfruttamento.

Il tema della casa viene sistematicamente ignorato dalle istituzioni, addossando tutto al mondo dell’associazionismo, dei movimenti e del sindacalismo. Francesco Castelgrande ci ha raccontato la situazione della Basilicata, dove con l’Associazione Migranti Basilicata insieme alla chiesa evangelica si è riusciti a trovare delle soluzioni abitative adeguate per molti lavoratori migranti, ma da parte della politica istituzionale non c’è stato alcun interesse: le giunte di centrosinistra e centrodestra lucane hanno praticato le stesse politiche, i lavoratori migranti devono essere tenuti fuori dalle città e confinate in veri e propri ghetti istituzionali. I centri di accoglienza, quando ci sono, sono strutture isolate e lontane da tutto, i lavoratori migranti finita la raccolta stagionale devono rimanere invisibili. A Venosa si è riusciti a fare affittare le case ponendosi come garanti, dando risposte a decine di migranti.

In un contesto metropolitano si parla soprattutto di lavoratori impiegati ad esempio nella logistica e nella consegna domiciliare, pari centrali della nuova catena del valore ma che si trovano espulsi poi in contesti di estrema marginalità. Lo sblocco degli sfratti sta aggravando ancora di più la situazione, con la pandemia che non accenna a placarsi ma anzi sa diventando sempre più difficile. Tramite la riappropriazione degli stabili vuoti si è riusciti in parte a risolvere il problema della casa, con le residenze fittizie si è riusciti a tamponare la questione della residenza, ma ad oggi le istituzioni ad esempio romane non accettano più come valide tali residenze fittizie. L’ONU ha riconosciuto come un diritto l’abitazione, alcuni sfratti sono stati rinviati ed impediti appellandosi a questa risoluzione, ma il problema va affrontato a tutto tondo, aggredendo anche dal punto di vista del lavoro povero che impedisce a migliaia di persone di accedere alla casa.

La casa è un diritto, troppo spesso i lavoratori migranti si trovano pesantemente discriminati da questo punto di vista.

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