Operai muoiono nel sonno nel cantiere di lusso: un omicidio sul lavoro causato dallo sfruttamento

Inviato da iside il Gio, 09/22/2022 - 14:24
Operai muoiono nel sonno nel cantiere di lusso

Due operai sono deceduti nel sonno a Moltrasio, sul Lago di Como, venendo ritrovati la mattina di mercoledì 21 settembre nel cantiere in cui lavoravano e che, secondo le intenzioni, dovrebbe dare vita a delle ville di lusso con vista lago. I due lavoratori, giovani di 25 e 29 anni egiziani e residenti in provincia di Milano, dormivano sul luogo in un container. La sera precedente, probabilmente a causa del freddo, i due avrebbero acceso un fuoco nel container: in questo modo sarebbero stati avvelenati dal monossido di carbonio, rimanendo uccisi.

Da quanto emerge il cantiere, in cui erano impiegai i due giovani, era il risultato di una complessa catena di appalti e subappalti: una delle situazioni in cui le tutele per la salute e la sicurezza di chi lavora sono spesso completamente ignorate. Al momento, inoltre, risulta difficile capire quale ditta avesse effettivamente assunto i due lavoratori, nell’intricato sistema dell’appalto che operava nel cantiere; questi sembra vivessero in loco da ben 25 giorni: si apre quindi l’ipotesi che fossero sai impiegati in nero. Non soltanto, anche se i due operai dovessero risultare regolari le loro famiglie non avrebbero diritto ad alcun risarcimento, essendo la morte avvenuta al di fuori dell’orario di lavoro non sono coperti da assicurazione Inail.

Le palesi violazioni di ogni norma di sicurezza in questa vicenda ci portano a delle gravi conclusioni: i due giovani sono stati assassinati da un sistema di sfruttamento perverso, quello degli appalti e dei subappalti nell’edilizia. Già più volte come Rete Iside Onlus abbiamo denunciato le storture nel settore edilizio, uno fra i più colpiti dalle morti di lavoro: il continuo cercare nuovi appalti rappresenta una ghiotta occasione di profitto ma, non riuscendo a gestirli, le ditte abbattono tempi e costi del lavoro in ogni modo possibile. Questo fa sì che fioriscano i subappalti, andando sempre a tentare di ridurre i costi all’osso, tagliando sulle misure di tutela per la salute e la sicurezza per aumentare a dismisura i profitti.

Siamo convinti che, per poter fermare la strage di lavoratori in corso nel nostro paese, occorra introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro. Questo porrebbe finalmente uno strumento di deterrenza contro chi, come nella tragica storia dei due giovani operai uccisi a Moltrasio, pretende dai lavoratori condizioni al limite dell’umano, come rimanere a dormire all’interno di un container in un cantiere.

Rete Iside Onlus