La CEI contro le morti sul lavoro. Ma servono veri interventi: introdurre il reato di omicidio sul lavoro

Inviato da iside il Mer, 03/30/2022 - 16:33
La CEI contro le morti sul lavoro. Ma servono veri interventi: introdurre il reato di omicidio sul lavoro

La Conferenza Episcopale Italiana, associazione che riunisce i vescovi italiani, ha rilasciato nella giornata del 29 marzo un messaggio verso il primo maggio, festa dei lavoratori, in cui si denuncia la grave situazione di rischio per la salute sul lavoro in cui si trovano a migliaia e che sta decretando una situazione ormai inaccettabile sul fronte dei morti sul lavoro nel nostro paese. Come Rete Iside Onlus da anni siamo impegnati sul fronte della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro; quanto esposto dalla CEI, purtroppo, non ci è nuovo: in Italia viviamo ormai una vera e propria strage costata nel solo 2021 ben 1221 vite, secondo i dati diffusi dall’Inail, mentre solo quest’anno sono oltre 200 le morti.

Le prese di posizione da un punto di vista istituzionale sono state tante, negli ultimi mesi. Lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella, nel discorso in occasione del suo secondo insediamento, ha parlato di azzerare le morti sul lavoro, perfino Papa Francesco ha sottolineato il problema.

Nonostante le denunce “autorevoli” da parte della massima autorità dello stato e del Papa, cui si aggiunge anche quella della CEI, ancora nulla di veramente concreto è stato fatto per fermare la strage. La politica e questo governo, evidentemente, preferiscono non pestare i piedi a quelle aziende ed a quegli imprenditori che, tentando di accumulare sempre maggiori profitti, risparmiano su misure che potrebbero salvare la vita a chi lavora.

In questo meccanismo perverso sono di sicuro le imprese ad essere le prime responsabili, ma non soltanto: anche i sindacati confederali, a nostro avviso, sono ugualmente complici. Cgil, Cisl e Uil, di fronte alla strage dei lavoratori, poco sono riusciti a produrre se non la richiesta di meccanismi “premiali” come la patente a punti per le imprese dove non si verificano morti ed infortuni.

Come Rete Iside, al contrario, siamo sempre stati convinti che serva uno strumento di deterrenza che sia realmente punitivo nei confronti di quegli imprenditori che speculano sulla salute e la sicurezza dei lavoratori. In questo senso va la nostra campagna per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, un’importante lotta che stiamo portando avanti, fra gli altri, insieme ad USB. In questo modo, finalmente, sarà possibile costringere le imprese a prendere le necessarie contromisure e restituire finalmente giustizia a tutti coloro che hanno perso la vita o sono rimasti gravemente feriti sul lavoro.

Rete Iside Onlus