Pochi giorni fa, l’Istituto dell’INAIL ha pubblicato i dati sullo stato della sicurezza sul lavoro dei primi 6 mesi del 2024 in cui l’istituto registra 469 casi mortali. Altre indagini indicano numeri notevolmente superiori a quelli riconosciuti dall’INAIL, ma anche quest’anno si conferma la terribile quota media di 3 lavoratori o lavoratrici morti ogni giorno.
Nel rapporto si parla di 299.303 denunce di infortunio, con un incremento nel settore dei lavoratori pubblici (+7,3%), nella sanità (+22,1%), nelle costruzioni (+14,7%), nei servizi di alloggio e ristorazione (+14,6%), nel trasporto e magazzinaggio (+8%) ed altri. Da sottolineare gli aumenti tra gli under 15 (+20,6%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti, nella fascia 25-29 anni (+3,0%) e in quella 60-74 anni (+5,8%).
Per quanto riguarda i 469 casi mortali, l’incremento è registrato principalmente nei settori delle costruzioni, dall’agricoltura e nel manifatturiero, e in particolare tra i lavoratori extracomunitari.
Preoccupante l’aumento dei casi di malattie professionali registrate: 45.512 casi nel 2024, il 19,6% in più rispetto al 2023, e il 123,8% in più rispetto all’anno 2020 (in piena pandemia da Covid-19).
Tra i casi più denunciati anche quest’anno troviamo le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell'orecchio, ma anche i tumori e le malattie del sistema respiratorio.
Solo negli ultimi due giorni, si sono registrati ulteriori casi di lesioni gravi e gravissime sul lavoro nelle città di Terni, Brescia, Palermo, Padova, Fermo con amputazione, tranciamento, schiacciamento e colpi di calore.
Giusto pochi giorni fa la Ministra del Lavoro Calderone aveva parlato di un calo dei morti sul lavoro, smentita dalla realtà e dalla conferma arrivata dagli Open Data dell’INAIL.
Come Rete Iside da anni denunciamo la mancanza di politiche mirate alla tutela della salute di lavoratori e lavoratrici, permettendo così alle aziende e alle imprese di non rispettare le misure di sicurezza necessarie. Le ultime proposte della Ministra confermano questa tendenza: una patente a punti che permette alle aziende di scamparsela anche nei peggiori dei casi mortali.
Insieme all’Unione Sindacale di Base noi, abbiamo costruito una proposta di legge per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro: uno strumento di deterrenza reale al quale affiancare un importante lavoro di potenziamento degli RLS e delle misure di sicurezza in ogni luogo di lavoro.
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