Un agricoltore di 78 anni è rimasto ucciso, schiacciato dal trattore con il quale stava lavorando, a Guglia, in provincia di Modena: una dinamica tragicamente comune in un settore, come quello dell’agricoltura, critico per le tante morti sul lavoro.
Anche in questo caso l’uomo coinvolto era in età avanzata: il sistema pensionistico, evidentemente, non è mai stato messo in grado di garantire delle pensioni adeguate a tutta la popolazione, in modo da non dover più lavorare in particolare in settori a rischio come il lavoro agricolo.
Anche la dinamica dell’infortunio mortale è tremendamente comune: il ribaltamento di un mezzo, evidentemente non dotato di protezioni a norma come i roll-bars protettivi che andrebbero montati su tutti i trattori, anche se non cabinati. Spesso questi non vengono montati correttamente per aumentare la manovrabilità del mezzo, ma così facendo si mette a repentaglio chi è alla guida esponendolo in caso di ribaltamenti al rischio di rimanere schiacciato sotto il mezzo.
Per fermare la strage di lavoratrici e lavoratori in corso nel nostro paese serve uno strumento di deterrenza come il reato di omicidio sul lavoro.