Aggressioni ai lavoratori sui treni: non bastano misure che danno tutele solo a fatti avvenuti

Inviato da iside il Lun, 10/10/2022 - 16:07
Aggressioni ai lavoratori sui treni

Il fenomeno delle aggressioni, anche verbali, è un fenomeno che i lavoratori del trasporto ferroviario conoscono decisamente troppo bene. Oggi sono state prese misure in tal senso, ma ancora non basta per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, in particolare quelli a continuo contatto con l’utenza.

Si parla infatti di tutele cui il lavoratore aggredito può accedere solo una volta verificatisi i fatti, ad esempio il tempo impiegato per espletare i passaggi burocratici dopo un’aggressione verranno considerati orario di lavoro, aumentare l’assistenza psicologica e i messaggi rivolti all’utenza in stazioni e treni.

Ad oggi, quindi, chi lavora sulle nostre linee ferroviarie, garantendo un servizio fondamentale per migliaia di persone, non ha la possibilità di evitare tali aggressioni che vengono considerate come un dato assodato e un rischio strutturale. Ricordiamo, però, come il testo unico su salute e sicurezza sul lavoro (legge 81/2008) sancisca il principio di autotutela del lavoratore, che di fatto può rifiutarsi ed evitare le situazioni di rischio oggettive in cui possono incorrere, ad esempio, durante le operazioni di controlleria.

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