Qual è il protocollo sanitario per gli esposti all'amianto?

Domanda

La struttura presso cui lavoro è stata chiusa a causa di presenza di manufatti con cemento-amianto (MCA) nella pavimentazione tra l'altro deteriorata in numerosissimi punti. Ho lavorato in questi uffici per 8 ore al giorno 5 giorni su 7 per 4 anni. Quali controlli medici per l'amianto devo fare? come devo comportarmi nei confronti del mio datore di lavoro?

Risposta

Per quanto riguarda i controlli medici da effettuare per verificare gli eventuali, speriamo assenti, effetti della tua attività lavorativa con presenza di MCA (manufatti con cemento-amianto), ti consigliamo di rivolgerti subito al medico competente aziendale e al tuo medico curante per avere delle informazioni più dettagliate.

In linea di massima la patologia più tipica da esposizione ad amianto è l'asbestosi che crea difficoltà respiratorie e disturbi cardiaci, si diagnostica con una radiografia al torace e la spirometria che valuta la funzionalità respiratoria. Per verificare l'esposizione è utile effettuare un esame dell'escreato dove si possono trovare fibre chiamate corpuscoli di asbesto. Raramente l'asbestosi compare prima di 10 anni dalla prima esposizione.

Responsabilità del datore di lavoro.

Il datore di lavoro, in caso di presenza di MCA, ha l'obbligo di effettuare una valutazione dei rischi specifica (ai sensi dell'art 249 del DLgs 81) per verificare se la percentuale di presenza di amianto nell'aria supera il valore limite di esposizione di 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, misurato come media ponderata nel tempo di riferimento di otto ore.

Quindi dovresti richiedere, anche tramite il tuo Rls, copia del DVR (documento di valutazione dei rischi) e verificare:

A. Se il Dvr è stato redatto prima o dopo la scoperta di presenza di Mca;

B. Verificare se la percentuale di presenza di amianto nell'aria supera il valore limite;

C. Verificare la correttezza delle misure di prevenzione-protezione adottate dall'azienda in caso di presenza di rischio; ad esempio se è stata effetuata una bonifica temporanea immediata del Mca e/o l'allontanamento dei lavoratori dai locali inquinati.

Se il datore di lavoro non ha attuato uno di questi tre punti procedete, se possibile in collaborazione con il gli Rls, a sporgere denuncia agli organi di vigilanza territoriali (ASL) chiedendo una perizia tecnica per la valutazione del rischio d'esposizione all'amianto.

Queste verifiche sono fondamentali per capire, nel caso sfortunato che tu abbia subito dei danni alla salute (polmoni e vie respiratorie in generale), se esiste un nesso causa/effetto tra la patologia e l'attività lavorativa effettuata negli ultimi anni. La presenza di questo nesso causa/effetto è fondamentale per ottenere il giusto risarcimento dall'Inail in caso di patologie.