Storie a Colori

Inviato da admin il Sab, 02/11/2017 - 16:04
Storie a Colori

Si è concluso il progetto Melt Generation. Un'esperienza appassionante che ha prodotto tanti materiali e ci ha lasciato una ricchezza che vi vogliamo trasmettere.

Il progetto MELT GENERATION - Storie a Colori, finanziato dalla Regione Lazio, nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Fraternità: promozione di nuove frontiere per l’integrazione sociale”, realizzato da Rete Iside Onlus, in collaborazione con il Centro di aggregazione B-Side e la Biblioteca Casa dei Bimbi, e con il partenariato del Municipio Roma VII, promuove il protagonismo e i diritti dei giovani, in particolare dei ragazzi di seconda generazione

Le scuole, i parchi, i centri aggregativi della nostra città, ed in particolare delle sue periferie, sono attraversati da ragazzi e ragazze con storie e provenienze diverse, tanti immigrati ma soprattutto tanti figli di immigrati, ossia ragazzi delle seconde generazioni. Questi giovani non sono stati protagonisti della migrazione e del viaggio, molti erano piccoli per ricordarlo ma la maggior parte sono nati in Italia, solo da genitori non italiani.

Queste “seconde generazioni” soffrono un vuoto legislativo che li classifica comunque come stranieri, eppure parlano benissimo la nostra lingua, hanno frequentato le nostre scuole ma non hanno gli stessi diritti. E in questo limbo anche la costruzione dell’identità, in una fase della vita delicata come l’adolescenza, diviene problematica.

I materiali che troverete in questo opuscolo sono i prodotti di un articolato intervento realizzato nei primi sei mesi del 2015, svoltosi principalmente nel territorio del Municipio Roma VII, ed in particolare nei quartieri di Lamaro-Cinecittà, con alcune incursioni nei quartieri della città a più alta densità abitativa di cittadini migranti. Il Municipio Roma VII è da sempre caratterizzato da una attiva rete territoriale dedicata ai giovani (centri giovanili, biblioteche, associazioni) e una forte attenzione ai temi delle seconde generazioni a cui è dedicato il servizio della Civil Card, attivo da febbraio 2012, una sorta di “certificato di pre-cittadinanza”, un documento che raccoglie i dati storico anagrafici che consentono l’acquisizione della cittadinanza italiana, che con questo progetto si è contribuito a rilanciare.

Tutte le attività proposte hanno perseguito l’obiettivo di far emergere e consolidare nei ragazzi/e di seconda generazione l’identità di italiani nati da stranieri, portatori di una cultura meticcia nata dall’incontro tra i racconti e i ricordi di una terra lontana mescolati all’esperienza della vita in Italia. Si è inoltre lavorato molto sulla costruzione di una comunità inclusiva ed accogliente, attraverso il coinvolgimento di numerosi ragazzi italiani, che sono stati sollecitati a conoscere e affrontare il tema della cittadinanza attraverso il punto di vista dell’altro. Le drammatiche vicende di Lampedusa e dei naufragi in mare dei profughi, avvenute durante lo svolgimento dei corsi, sono state occasione per affrontare il tema della migrazione, del viaggio, della ricerca di nuove speranze, ma soprattutto dell’accoglienza e delle legislazioni. È stato molto utile aver sempre lavorato su gruppi misti, sperimentando tutti in prima persona, operatori e ragazzi/e la “melt generation”. Il lavoro prodotto ha consegnato a protagonisti una consapevolezza che rafforzerà processi di inclusione sociale di cui indirettamente beneficeranno anche le comunità di provenienza.

Il cuore operativo del progetto è costituito da due percorsi laboratoriali/corsi frequentati da un gruppo misto di ragazzi/e tra i 14 e 19 anni, che si sono tenuti nei locali del Centro Aggregativo Giovanile B-Side, sito in Via Messina, nel quartiere Lamaro, a Cinecittà. Il primo corso, tenuto dai fumettisti romani Alessio Spataro e Zerocalcare, si è articolato come un vero e proprio corso di fumetto, finalizzato alla realizzazione di vere e proprie storie, una delle quali intermante pubblicata in questo opuscolo e altre esposte nella mostra finale. Il secondo percorso laboratoriale, intitolato “Io mi racconto”, ha offerto ai ragazzi/e un’occasione per raccontare la loro storia, acquistando così una maggiore consapevolezza del proprio percorso e al tempo stesso offrendo la propria esperienza come contributo alla crescita della comunità. E’ stata un’operazione di scrittura e riscrittura, del senso e del significato della propria storia che non sempre le parole riescono contenere e a rappresentare e per questo motivo abbiamo lasciato la scelta del mezzo espressivo ai protagonisti, da qui è uscita una interessante produzione che trovate restituita nell’apposito capitolo di questo opuscolo.

I corsi hanno riscosso un importante successo in termini di iscrizioni, che sono continuate ad arrivare anche ad attività avviate, e sono stati lo strumento attraverso il quale si è composto un gruppo di ragazzi/e in grado di riflettere sulle proprie diverse identità e che ha provato a costruire una narrazione delle differenze, con l’obiettivo ultimo di costruire una cittadinanza comune.

Ai ragazzi/e di seconda generazione è stato dedicato inoltre un servizio specifico di orientamento per fornire loro le informazioni necessarie ad agire sui pochi diritti legali esercitabili, in particolare sulla possibilità di acquisire la cittadinanza italiana, procedura complessa che va attivata in un solo anno, tra i 18 e 19 anni. Tali incontri si sono svolti nel Centro di Aggregazione MaTeMù, nel quartiere Esquilino, ampiamente frequentato dai ragazzi/e di seconda generazione.

Nell’ambito delle attività del corso di auto narrazione, sono stati organizzati degli incontri con due classi dell’IC Via Stabilini, nella Biblioteca Casa dei Bimbi, partner attivo del progetto. Tali incontri, seppur circoscritti, hanno costituito un momento qualificante dell’intero iter progettuale, nonché momenti emozionanti e coinvolgenti per tutta l’equipe. Quindi vi consigliamo di leggere la ricchezza del lavoro prodotto dai ragazzi della 1B!

Questa piccola pubblicazione con difficoltà riesce a contenere la ricchezza della produzione di questo lungo e articolato intervento, crediamo di aver, nel nostro piccolo contribuito a costruire una cittadinanza comune, consapevole, attiva ed includente, per questo vogliamo ringraziare tutti coloro che con il loro impegno e la loro passione hanno contribuito.

Ci preme ringraziare innanzitutto l’equipe di progetto, composta da Cesar David Nina Santos, educatore di strada, i fumettisti Alessio Spataro e Michele Rech Zerocalcare, il nostro “Maestro di Parole” Alessandro Pera, l’avv. Gabriella Allegretta per il suo supporto legale, la responsabile del progetto Cristiana Cortesi, il supervisore Fabio Galati.

Ringraziamo per il supporto tutti i partner istituzionali e non, quindi, oltre alla Regione Lazio finanziatrice del progetto, Il Municipio Roma VII, Giovanna Scatena e tutto il personale della Casa dei Bimbi, Marco Caputi e tutti gli operatori della coop Diversamente.

Quindi coloro che hanno attraversato un pezzetto della strada di questo progetto: Manuela Tittarelli e il Centro Famiglie di Villa Lais (in qualche modo accompagnatori del progetto), il Liceo Scientifico Teresa Gullace, dove è stata avviata una specifica attività di promozione che ha coinvolto 25 classi della scuola; Centro Pronto Intervento Minori (C.P.I.M); CIOFS/FB Centro Di Formazione Salesiana; Francesco Provenzano; il Centro Aggregativo Giovanile MaTeMù del Cies.

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