3 morti di lavoro ogni giorno: perché serve il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro

Inviato da iside il Mar, 04/18/2023 - 16:08
3 morti di lavoro ogni giorno

In Italia, ogni giorno, muoiono almeno tre lavoratori: questo è quanto si legge dai dati per quanto riguarda gli infortuni mortali denunciati all’Inail ogni anno. Nel 2020, infatti, sono stati 1172 i morti di lavoro, nel 2021 sono stati 1361, mentre le denunce sono state 1090 nel 2022. Una spirale di morte che non accenna nessun rallentamento.

Nel nostro Paese salute e sicurezza sul lavoro vengono viste come un costo, da ridurre all’osso per aumentare i profitti. Nel corso del tempo buona parte della classe imprenditoriale italiana si è arricchita proprio su questo meccanismo: risparmiando sulle misure salvavita, in spregio alla sicurezza dei propri dipendenti e mettendo a rischio la loro salute. In molti gravissimi casi, come quello in cui è rimasta uccisa la giovane Luana D’orazio, i macchinari sono stati manomessi per aumentare la produttività e diminuire i tempi di lavorazione, ma quanto succede per spazi a rischio non delimitati o impalcature senza protezioni è mosso dalla stessa logica.

Noi di Rete Iside, al contrario di molti che di fronte alle morti di lavoro si stracciano le vesti per poi rimanere inerti, abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto: introducendo il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro, infatti, siamo convinti che si possa porre uno strumento di deterrenza reale contro le morti di lavoro. In questo modo, secondo noi, non sarebbe più conveniente tagliare sulle misure di sicurezza a tutela della salute di lavoratrici e lavoratori.

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